venerdì 4 giugno 2010

Non dimentichiamo Abele


Nel libro della Genesi c'è scritto chiaro che Abele è stato ucciso da Caino per invidia, e poi Dio punì Caino con un segno sulla fronte che gli faceva pentire dell'atto compiuto. Abele era un pastore, Caino un agricoltore, erano entrambi figli di Adamo ed Eva, che avevano avuto cento figlie e cento figli tra cui questi due importanti fratelli. Dato che i due fratelli per premiare Dio volevano fargli un loro sacrificio, Dio accettò le pecorelle di Abele e rifiutò gli ortaggi da Caino, per questo Caino uccise Abele. Noi non dobbiamo mai dimenticare le vittime della camorra, mafia e pedofilia. Caino si pentì del folle gesto, la gente non si pente, mai dimenticarci di Abele, il peggior crimine e agire con violenza gratuita senza pentirsi, molti Abele sono bambini che subiscono violenza sessuale da chi meno ce l'aspettiamo, padri, zii, nonni e sacerdoti, per non dimenticare i professori. Molti Abele sono bancari e commercianti che sono costretti a pagare il pizzo alla mafia senza dover parlare.
Quante vittime innocenti, Gandhi che lottava senza fare a cazzotti contro gli inglesi, poi vinse, San Pio da Pietrelcina che combatteva contro il demonio e chissà se scambiare da porto a posto la sua tomba è gradevole, Giovanni Falcone e Borsellino che hanno fatto il loro dovere che tutti hanno paura di compierlo. Non dimentichiamoci di Abele, simbolo di pace e di fraternità.

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