Nel luglio 2010 a Duisburg, in Germania si è svolto un rave party, ovvero un insieme di giovani che ballano per strada tutti ammucchiati, questa volta ascoltando musica tecno, ma di regola senza darsi fastidio. Quel giorno del 25 luglio all'alba i poliziotti tedeschi avevano sbarrato la strada che passava sotto un cavalcavia che milioni di giovani provenienti da mezza Europa, tra cui anche italiani, cercavano invano di arrivare a toccare i DJ come fanno di solito ad un reve party. Morirono 16 persone e solo 40 i feriti, forse anche di più.
Di solito ad un rave party partecipano giovani e giovanissimi ballando solamente, le liti spesso accadono nelle discoteche e nei pub, la maggior parte dei raves (partecipanti di rave party) sono dei sognatori, ballano tutti e ognuno vive nel suo mondo, le liti ai reve party sono rarissime.
Trovata una ragazza italiana morta per il soffocamento, l'amica la descrive come una appassionata di film americani, di Simpson, e di discoteche, la zia la descrive come una buona studiosa. La folla era molta, a quell'età non si arriva a pensare che accalcandosi si muore, i poliziotti sembrano aver fatto apposta a mettere quelle transenne, un testimone spiega che aveva visto milioni di giovani arrivare verso di lui, solo per la semplice cultura giovanile di ballare vicino al disc jokey. Alcuni paragonano questa strage al 29 maggio del 1985, quando durante la partita Juventus Liverpool, successe un'altro accavallamento di persone per sfuggire ai tifosi avversari dopo che perse il Liverpool.
La maggior parte dei giovani erano tutti puri, non facevano uso di nessuna sostanza particolare, lo facevano solo per divertimento.
Anghela Merkel si è sentita esterrefatta dopo aver sentito quella strage, stessa cosa per il procuratore italiano che abita a Colonia, che ancor aoggi cerca altre vittime italiane.
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